Guerra aerea. Dalla Libia a Hiroshima 1911-1945

Bombardiere americano pesante B-24  [Archivio MSIG 339/54]
Bombardiere americano pesante B-24 [Archivio MSIG 339/54]

Le immagini ripercorrono alcune tappe dell’inarrestabile dilagare del bombardamento aereo come tecnica di guerra nel corso della prima metà del Novecento. 

I primi passi vennero compiuti durante la campagna italiana per la conquista della Libia, ma lo sviluppo più importante avvenne con i primi sganci di bombe nel corso della Prima guerra mondiale. 

A segnare il tragico affermarsi dell'arma aerea contribuirono anche i bombardamenti  italiani sui villaggi dell’Etiopia, quelli avvenuti sulle città spagnole durante la guerra civile del 1936-1939 fino alle drammatiche distruzioni delle città europee nella Seconda guerra mondiale.

Le fotografie richiamano la nostra attenzione sul carattere totale della guerra nel XX secolo e sul crescente e programmato coinvolgimento della popolazione civile nel conflitto.


Le fotografie rappresentano una selezione di quelle esposte nel 2016 nella mostra Guerra aerea. Dalla Libia a Hiroshima 1911-1945 e provengono dall'Archivio fotografico del Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto. 


Per informazioni o per richiedere il prestito delle immagini, rivolgersi ad archivio@museodellagerra.it o telefonare al +39 0464 438100 int. 250.

Non credo che le nazioni in futuro condurranno le loro battaglie seminando esplosivi sopra le abitazioni. É improbabile che un tale metodo prenda piede. Sarebbe l’annullamento delle regole di guerra esistenti da lungo tempo.


Alfred Mond, 1909, Londra, Camera dei Comuni

La guerra aerea fece la sua comparsa in Libia nel corso del conflitto italo-turco.


La prima azione fu condotta il 1° novembre 1911: il tenente Giulio Gavotti, in volo su Ain Zara e sull’oasi di Tagiura, lanciò complessivamente quattro ordigni esplosivi.

Il lancio avveniva manualmente: si impugnava la bomba e la si lasciava cadere dopo aver tolto la sicura così da liberare la spoletta.

Il capitano Carlo Piazza con il suo aereo Bleriot, protagonista del primo volo di un aereo da guerra, pochi giorni prima del bombardamento condotto da Gavotti [Archivio MSIG 104/4]
Il capitano Carlo Piazza con il suo aereo Bleriot, protagonista del primo volo di un aereo da guerra, pochi giorni prima del bombardamento condotto da Gavotti [Archivio MSIG 104/4]

L’episodio ebbe una vasta eco e numerosi organismi internazionali chiesero la messa al bando dei bombardamenti aerei.


Nel corso di quella guerra si fecero anche le prime sperimentazioni di ricezione in volo delle trasmissioni radio, si eseguirono dall’aereo la prima ricognizione fotografica e i primi rilevamenti topografici, si effettuò il primo bombardamento notturno e si sperimentò la aerocooperazione con le truppe terrestri avanzanti.

Tra le armi strategiche della Prima guerra mondiale, oltre al blocco commerciale e alla guerra sottomarina, si sperimentò il bombardamento aereo sulle città.


Londra, Parigi e le città tedesche della Renania conobbero gli allarmi aerei, l’oscuramento notturno, i rifugi antiaerei e i bombardamenti sui quartieri popolari. I numerosi morti tra la popolazione civile venivano giustificati con la difficoltà ad effettuare lanci di precisione, era tuttavia chiaro l’obiettivo di indebolire il morale del nemico.


L’aviazione austriaca nel 1915 colpì Bari (11 morti) e Verona (37 morti). Dal 1916 fu la volta di Milano e Padova, dove si registrò il maggior numero di vittime civili. Gli italiani bombardarono tra le altre città Trieste e Pola (agosto 1917). Napoli subì un duro bombardamento ad opera di un dirigibile "Zeppelin" nel marzo 1918. 

Effetti del bombardamento aereo italiano sul municipio di Trieste, 29 agosto 1917 [Archivio MSIG 139/225]
Effetti del bombardamento aereo italiano sul municipio di Trieste, 29 agosto 1917 [Archivio MSIG 139/225]

6 Aprile [1916]

Non era giorno chiaro, quando un urlo come di una sirena ed uno schianto lacerante, hanno destato la popolazione. Un aereo austriaco ha sganciato una bomba sulla città, danneggiando un fabbricato civile ed uccidendo quattro persone, due militari ed un uomo ed una donna fra i borghesi. È la prima volta, che si verifica un bombardamento aereo su Palmanova e fino ad ora, anche se i posti di avvistamento davano l'allarme, nessuno si preoccupava ritenendo che la città sarebbe stata risparmiata. Dopo la dura lezione, credo che saremo tutti più prudenti.


Dal diario di Giuseppe Mimmi, sottotenente (Archivio Diaristico di Pieve Santo Stefano)

Incursione aerea austro-ungarica su Padova 1917 o 1918 [Fondo gen. Maurizio Rava, Archivio MSIG 2/510]
Incursione aerea austro-ungarica su Padova 1917 o 1918 [Fondo gen. Maurizio Rava, Archivio MSIG 2/510]

Dal dicembre 1935 l’aviazione italiana iniziò a bombardare il territorio etiopico con munizionamento tradizionale e bombe all’iprite


Nonostante la denuncia pronunciata il 30 giugno 1936 dall’Imperatore Haile Selassie a Ginevra, l’Assemblea della Società delle Nazioni, che il 18 novembre 1935 aveva comminato sanzioni economiche all'Italia, non la condannò aver usato gas tossici.


L’uso aereo dell’arma chimica, a lungo negato dai comandi italiani, fece capire che, in caso di guerra, ogni capitale europea avrebbe potuto essere colpita. 

Bombardamenti a Debra Abbas, Scirè [Archivio MSIG 406/205]
Bombardamenti a Debra Abbas, Scirè [Archivio MSIG 406/205]

Era la mattina del 23 dicembre […] quando comparvero nel cielo alcuni aeroplani. Il fatto, tuttavia, non ci allarmò troppo, perché ormai ci eravamo abituati ai bombardamenti. Quel mattino, però, non lanciarono bombe, ma strani fusti che si rompevano, appena toccavano il suolo o l’acqua del fiume, e proiettavano intorno un liquido incolore. Prima che mi potessi rendere conto di ciò che stava accadendo, alcune centinaia fra i miei uomini erano rimasti colpiti dal misterioso liquido e urlavano per il dolore, mentre i loro piedi nudi, le loro mani, i loro volti si coprivano di vesciche. Altri, che si erano dissetati al fiume, si contorcevano a terra in un’agonia che durò ore. Fra i colpiti c’erano anche dei contadini, che avevano portato le mandrie al fiume, e gente dei villaggi vicini.

Ras Haile Sellase Immirù


Da Gli italiani in Africa Orientale. La conquista dell’Impero di Angelo Del Boca, Laterza 1979

Gli attacchi aerei su Madrid e la distruzione della città basca di Guernica nell’aprile 1937, resero evidenti i nuovi scenari della guerra aerea in Europa.


I bombardamenti, soprattutto ad opera dell’aviazione tedesca e italiana, colpirono le città spagnole con intensità crescente fino alla fine della guerra, provocando migliaia di vittime tra la popolazione civile.


Le azioni dell’aviazione filo franchista contro le navi di paesi terzi che attraccavano ai porti controllati dal governo repubblicano rivelarono la capacità dell’arma aerea di bloccare l’attività commerciale di un intero paese.

Edifici bombardati in una città spagnola, presumibilmente tra il 1936 e il 1938 [Fondo Carlo Chiasera, Archivio MSIG 246/381]
Edifici bombardati in una città spagnola, presumibilmente tra il 1936 e il 1938 [Fondo Carlo Chiasera, Archivio MSIG 246/381]

Ho ricevuto e dato al Duce un rapporto di [un] testimone oculare sul bombardamento recentemente fatto a Barcellona. Non ho mai letto un documento così realisticamente terrorizzante. Eppure erano soltanto 9 “S.79”, e tutto il raid è durato un minuto e mezzo. Palazzi polverizzati, traffico interrotto, panico che diveniva follia: 500 morti, 1.500 feriti. È una buona lezione per il futuro. Inutile pensare alla protezione antiaerea ed alla costruzione di rifugi: unica via di salvezza contro gli attacchi aerei è lo sgombro delle città.


Galeazzo Ciano, Diario, 8 febbraio 1938

Il 1° settembre 1939 la Germania di Hitler dichiarò guerra alla Polonia e il 17 iniziò il bombardamento aereo di Varsavia. Su 18.000 case, 8.000 furono distrutte, migliaia di persone morirono tra le macerie.


Nell’agosto 1940 iniziarono i bombardamenti tedeschi su Londra e quelli inglesi su Berlino. L’attacco tedesco a Coventry (14-15 novembre 1940) fu seguito dal bombardamento di Lubecca, Colonia, Essen e Brema.

Inghilterra. Effetti dei bombardamenti tedeschi sulla città industriale di Coventry  [Archivio MSIG 265/531]
Inghilterra. Effetti dei bombardamenti tedeschi sulla città industriale di Coventry [Archivio MSIG 265/531]

Il bombardamento a tappeto (area bombing) si intensificò nel 1943: tra marzo e luglio furono condotti 43 grandi raid contro le città della Ruhr. 


Ad Amburgo nella notte tra il 27 e il 28 luglio si scatenò per la prima volta la “tempesta di fuoco”: i diversi incendi causati dai bombardamenti si riunirono in un unico turbine di fuoco che inghiottì buona parte della città, con temperature che sfioravano i 1.000 gradi. Morirono almeno 50.000 civili e 750.000 rimasero senza casa.


Dresda, città priva di obiettivi militari, subì un analogo attacco: fra il 13 e il 14 febbraio 1945 tre ondate di bombardieri la rasero al suolo, causando tra i 35.000 e i 70.000 morti. 

Bombardamento aereo nella zona di Bilbao [Fondo Gino Piccoli, Archivio MSIG 160/228]
Bombardamento aereo nella zona di Bilbao [Fondo Gino Piccoli, Archivio MSIG 160/228]

Lui era giù nel deposito della carne, la notte che Dresda venne distrutta. Sopra si sentivano come dei passi di giganti: erano grappoli di bombe ad alto potenziale che cadevano. I giganti non la smettevano più di camminare. […] C’erano degli incendi fuori. Dresda era tutta una sola, grande fiammata. Quell’unica fiammata stava divorando ogni sostanza organica, ogni cosa capace di bruciare.

Non fu prudente uscire dal rifugio fino a mezzogiorno dell’indomani. Quando [i prigionieri] americani e le loro guardie vennero fuori, il cielo era nero di fumo. Il sole era una capocchia di spillo. Dresda ormai era come la luna, nient’altro che minerali. I sassi scottavano. Nei dintorni erano tutti morti.


Kurt Vonnegut, Mattatoio n.5 o La crociata dei bambini, 1968

Bombardiere americano pesante B-24 [Archivio MSIG 339/54]
Bombardiere americano pesante B-24 [Archivio MSIG 339/54]

Lo spostamento d'aria fu tale, che i fanciulli della Colonia in Vallunga vennero gettati a terra - i bicchieri, stoviglie sulla tavola, spazzati via - un grosso mucchio di fieno della campagna, scaraventato nella cucina della Colonia.

Ero a tavola. Nonostante la mia casa fosse incassata tra le case del vicolo S. Giuseppe, si udì un fischio secco, metallico, con un tremito strano, ma d'un secondo, come la saracinesca - Un brivido di morte! Si continuò pacifici.

Visita - sopraluogo fatta da me il 20, mercoledì, otto giorni dopo. - Terra sconvolta - ancora frammenti di vestito in giro, avanzi di borsette, di sandali. Alzando un bastone da terra, s'alzò con appesa una lunga treccia nera, ottimamente conservata: la dicono, dall'insieme, della Busetti, impiegata al Municipio - C'era ancora un odor di morte. 


Don Antonio Rossaro, Diario 1943-1945. Il tempo delle bombe, Museo Storico Italiano della Guerra, 1993

Bombardamento di Trento. 2 settembre 1943 [Archivio MSIG 256/18]
Bombardamento di Trento. 2 settembre 1943 [Archivio MSIG 256/18]

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