In guerra sul monte Baldo
Mostra fotografica
IN GUERRA SUL MONTE BALDO
Rovereto, Museo Storico Italiano della Guerra
4.0. - 11.06.2017
La Prima guerra mondiale combattuta sul monte Baldo, nel settore meridionale trentino, fu meno intensa ma strategicamente non meno rilevante rispetto a quella combattuta sul Carso, sull'Isonzo, sul Pasubio e sullo Zugna.
Sul monte Baldo nel 1915 combatté il Battaglione Volontari Ciclisti e Automobilisti.
Sulle sue pendici, nel 1918 reparti di volontari di nazionalità ceca e slovacca, che avevano disertato dall’esercito austro-ungarico, combatterono a fianco delle truppe italiane.
Le immagini sono accompagnate dalle note tratte dal diario del fante italiano Alessandro Silvestri (Alessandro Silvestri, Piccole memorie. Diario di guerra e di prigionia. Trentino, Carso, Serbia, a cura di Loreta Morandini, Nicola Fontana, Camillo Zadra, Museo Storico Italiano della Guerra - Comune di Brentonico, 2016; per acquistare il volume consultare www.museodellaguerra.it).
Alessandro Silvestri (Marano di Valpolicella, 1887-1966), fu compositore e organista. Nel 1912, per evitare l’invio in Libia, disertò. Scontata la pena, nel 1915 fu richiamato alle armi. Combatté sul monte Baldo, prima sul versante del lago di Garda, poi in Vallagarina; nell’autunno del 1916 fu trasferito sul Carso dove fu fatto prigioniero.
Questa mostra è disponibile al prestito. Per informazioni scrivere a archivio@museodellaguerra.it o chiamare lo 0464 438100.
3 luglio 1915
Non credevo mai più che a questa età avesse da toccarmi simili fatiche. Mattina. senza caffè andiamo a tagliar legna sul versante Nord, ma a quale scopo non lo so. […] Dopo mezzodì si lavora a trascinare legna fino alle 5, che stanco! Mi sembrava proprio l’inferno di Dante, e domani l’istessa scena.
11 maggio 1916
Matt. Riposo, ma sono stanco disfatto… Dopo il rancio, con un ordine da: “Siamo in Guerra”… bisogna andare a far una corvè da Besagno, per gli oggetti di cucina che ha lasciato il 3° e 4° Plotone, così in vista come è al nemico. Fuori per altre cose non si può, ma per ordine di un uomo vestito da Ufficiale, bisogna andare… Pom. Ricevo una lettera della mia Dorina… Lavoriamo dei ciocattoli da ragazzi... un aeroplano… A sera si marcia al servizio di plotoni avanzati…
26 settembre 1915
Ha!… Questa notte proprio una specialità. Ierisera quando son smontato dai piccoli posti pioveva discrettamente, e a sera sono andato in tana ("Villetta") a dormire. Il buco poco proffondo, e per terra tutti sassi, ma il più era che io ero il primo al di fuori, e stando disteso l’acqua della roccia mi gocciava distante 30 cm. perché tutta la notte continuò a piovere, ed io ero corricato così: sotto avevo la mantellina tutta bagnata, senza scarpe perché tutte rotte, berreto bagnato, e che mi copriva avevo la copertina da campo, ma per starci sotto tutto dovevo stare con le gambe ranicchiate, e sotto la testa avevo il tascapane. Ditemi: che bel dormire dev’essere stato?
18 maggio 1916
Nella notte il bombardamento cessò un poco, ma continua il Nagia a disturbare di qua e di la come ha fatto ieri per tutto il giorno… L’Art. riprende un fuoco normale tanto la nostra che la nemica… Ho sentito dire che il nemico ha sparato su Crosano col 305, colpendo il palazzo del comando e la casa del Bottaini; uccise una ragazza di 17 anni… Marco è in fiamme dal fuoco nemico… Pom. Il 305 lavora ancora… Marco è quasi distrutto… Sul Zugna si combatte fortemente… A sera cambio, e andiamo nelle trincee sotto Visna (1 Plotone)… A quanto sembra il Zugna è occupato complettamente dal nemico… Marco bruccia ancora…
23 settembre 1916
Matt. Sono di Guardia e poco più avanti su Serravalle cadde ancora molti proietili di grosso calibro, mentre un Aeroplano pure nemico vola sopra la Valle dell’Adige per più ore, ma i nostri proietili non ci arrivano. I proietili sono da 420, e tutti caddono sopra un osservatorio, ma senza far danni… Verso sera torniamo all’accampamento… Ieri il comp. Venturini corre rischio pericolo in un’ardua ricognizione a Crosano … Grazie a Dio è salvo…