Aldo Finzi

Tipologia Fondo / Raccolta
Data cronica
1915-1924
[VUOTO]

Tipologia

Fondo

Contenuto

Il fondo fotografico Aldo Finzi è costituito da due album (n. 9 e 10) contenenti un complesso di 235 fotografie . Il primo, realizzato in cartoncino (cm 50 x 33,5) riporta la dedica di Giuseppe Peruzzi ("A S. E. Finzi coi sensi nel più colorito [ill.]") datata 23 marzo 1924 e comprende 152 fotografie distribuite in 50 pp. relative all'aviazione italiana durante il primo conflitto mondiale. Si tratta in buona percentuale di immagini aeree e di panorami ripresi lungo il fronte italo-austriaco e in retrovia, ma anche di fotografie inerenti ai campi di aviazione nel Veneto. Il secondo album, realizzato in cartoncino rilegato con nastro a righe di colore rosso/azzurro (cm 36 x 50), raccoglie 82 fotografie distribuite su 22 pp., tutte relative alla visita compiuta da Aldo Finzi, in compagnia della moglie, al campo di aviazione di Mellaba, presso Tripoli, nei primi anni Venti. Nell'album sono raccolte immagini, anche aeree, scattate nel campo e negli immediati dintorni.

Storia istituzionale/Biografia

Aldo Finzi (Legnago, Verona 20.4.1891 - Roma 24.3.1944). Dopo aver compiuto gli studi al collegio "Maria Luigia" di Parma, nel 1913 intraprese l'attività politica con l'elezione al Consiglio comunale di Badia Polesine. Nel 1915 si arruolò nel Regio Esercito, dapprima come soldato semplice e staffetta motociclista, poi, l'anno successivo, da ufficiale di complemento di artiglieria e quindi come tenente pilota. Assegnato nel settembre 1916 alla 48aSquadriglia e nell'estate 1917 alla 43a, nel febbraio 1918 entrò a far parte della 87aSquadriglia "Serenissima", con la quale prese poi parte al volo su Vienna. Dal settembre 1918 fu posto al comando della 1Sezione SVA. Fu decorato con una medaglia d'argento al valor militare e tre encomi solenni. Laureatosi nel 1919 in giurisprudenza all'università di Ferrara, si stabilì a Milano, dove nel gennaio 1920 aderì ai Fasci di combattimento. Nel 1921 venne eletto alla Camera dei deputati nella lista fascista per il collegio Padova-Rovigo.  Prese parte alla marcia su Roma. Il 31 ottobre 1922 Finzi venne nominato sottosegretario all'Interno nel primo governo Mussolini e quindi incaricato di gestire i "fondi segreti" per il finanziamento della stampa. Membro del Gran Consiglio del fascismo, Finzi cumulò le cariche di vicecommissario per l'Aeronautica e di presidente del CONI (Comitato olimpico nazionale italiano). Fu poi tra i fondatori della società "La Vita d'Italia" editrice del Corriere italiano e nel comitato di redazione dello stesso giornale. La sua ascesa politica si interruppe per via del coinvolgimento nel delitto Matteotti, che costrinse Mussolini  a rimuoverlo dagli incarichi di governo (giugno 1924). Nel 1928 Finzi non venne ricandidato alla Camera e visse ritirato fino al 1938, quando si dichiarò contrario ai provvedimenti per la difesa della razza, una prsa di posizione che gli costò nel 1942 l'espulsione dal PNF. Durante l'occupazione tedesca il Finzi si adoperò per trasmettere ai partigiani informazioni sui movimenti delle truppe tedesche (il comando nazista si era insediato nella sua villa a Palestrina). Scoperto e tratto in arresto, Finzi venne rinchiuso nel carcere romano di Regina Coeli.
Il 24 marzo 1944 fu fucilato dai nazisti nell'eccidio delle Fosse Ardeatine.

Storia archivistica

Il fondo è stato donato, assieme ad altri cimeli appartenuti ad Aldo Finzi, dalla vedova Maria Luigia Clementi-Finzi nel maggio 1978.

Inventario