Tipologia
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Storia istituzionale/Biografia
- Giuseppe Chini (Rovereto, 24.9.1865 - Rovereto 20.12.1931). Abbandonato l’impiego presso il negozio di generi alimentari di proprietà del padre, nel 1889 trovò nuova occupazione nella Cassa malattia di Rovereto. Tre anni più tardi fece ingresso nell’amministrazione comunale della città con le mansioni di archivista, bibliotecario e ufficiale di cancelleria, prestandovi servizio sino al collocamento a riposo, nel 1929. Fu a lungo corrispondente da Rovereto del quotidiano liberale “Alto Adige”. Ben presto maturò un vivo interesse per la storia locale, pubblicando gli esiti delle sue ricerche – dedicate per lo più alla storia medioevale e moderna di Rovereto e della Vallagarina – su riviste come “Mente e cuore”, “Annuario degli Alpinisti tridentini” e “Vita trentina”. Di idee nazionali, il 20 maggio 1915 venne confinato a Katzenau (la moglie e le figlie erano invece riuscite a raggiungere Milano), dove rimase sino all’aprile del 1917 per poi essere confinato a Eferding, in Alta Austria. Accusato di spionaggio e di alto tradimento, fu sottoposto a processo dal tribunale militare e incarcerato dal 24 gennaio al 4 novembre 1918. Ritornato a Rovereto, nel dopoguerra si dedicò alla fondazione del Museo della Guerra, di cui ricoprì l’incarico di bibliotecario. Non era del resto venuto meno l’impegno in ambito culturale: socio fondatore della Società per gli Studi Trentini nel 1919 e membro dell’Accademia Roveretana degli Agiati a partire dall’anno successivo, contribuì attivamente anche alla rinascita della Biblioteca Civica.
Storia archivistica
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