Mario Mengoni

Tipologia Fondo / Raccolta

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Prefisso
35

Storia istituzionale/Biografia

Mario Mengoni (S. Bernardo di Rabbi, Trento  4.8.1891 - Rovereto 1.6.1958). Compì gli studi superiori nel collegio di Mehrerau, nel Vorarlberg, per poi avviarsi alla professione di albergatore. Era proprietario a Riva del Garda dell'Albergo S. Marco. La sua professione, consentendogli di avvicinare ed entrare in confidenza con ufficiali e sottufficiali dell'esercito austriaco, gli permise di raccogliere, ancora prima dello scoppio della guerra, informazioni di carattere militare prontamente trasmesse all'ufficio informativo dei Carabinieri di Verona; ebbe inoltre contatti saltuari con il cap. Santucci dei Carabinieri di Schio ed il cap. Casu dei Carabinieri di Vicenza. Dopo lo scoppio della guerra favorì la diserzione di alcuni amici; ritenuto responsabile, contro di lui venne spiccato mandato di cattura. Egli stesso il 26 novembre 1914 attraversò, a nuoto nell'Adige, il confine di Stato, venendo successivamente ricoverato a Verona per choc nervoso. Dopo l'entrata in guerra dell'Italia, il 25 maggio 1915 Mengoni si arruolò volontario a Milano nel 12° Reggimento Bersaglieri, e nel luglio-agosto 1915 prese parte alle operazioni sul fronte Sleme - Monte Nero. In congedo provvisorio per debole costituzione fisica, iniziò a collaborare  con l'Ufficio informazioni del Comando della Iª Armata, in particolare con il centro estero guidato dal cap. Tullio Marchetti, con cui collaborò sino alla fine del conflitto. Intanto, il 2 giugno 1916, venne condannato a morte dall'i.r. Tribunale territoriale di Innsbruck per alto tradimento e attentato contro la sicurezza dello Stato. Raggiunto il grado di tenente di complemento, ottenne due croci al merito di guerra, la croce dei Ss. Maurizio e Lazzaro, e, l'11 aprile 1918, il titolo e la croce di Cavaliere della Corona d'Italia. Dopo la guerra tornò all'attività di albergatore a Riva del Garda. Nel 1922-1923 fu anche consigliere del Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto. Militante del movimento fascista, tra gli anni Venti e Trenta fu direttore di stabilimenti termali a Salsomaggiore (Parma), e divenne funzionario, a Roma, dell'Ente nazionale per l'incremento delle industrie e del turismo (ENIT), con il compito di organizzare gli uffici turistici all'estero, per poi passare ad ispettore dell'Ente nazionale industrie turistiche e alberghiere (ENITEA). Nell'ottobre 1927 divenne, con il nome di copertura "D'Atri", informatore della Polizia Politica nel gruppo di Filippo Tagliavacche (che si occupava in particolare del controllo degli altoatesini di lingua tedesca), assieme al fratello Tullio, criptonimo "51.52.53", anch'egli albergatore a Salsomaggiore. Mengoni operò come subconfidente a Parigi sino al dicembre 1929, dopodiché fu fiduciario diretto.
Il 2 luglio 1946 il nome del Mengoni (e del fratello) compare nell' "Elenco nominativo dei confidenti dell'O.V.R.A." pubblicato (ai sensi del R. D. Lgs. 25 mag. 1946, n. 424, art. 1) nel Supplemento ordinario alla "Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana" n. 145. Il ricorso presentato a tal proposito dal Mengoni venne respinto. Per un periodo diresse un complesso termale in Umbria, quindi si ritirò a Rovereto, dove morì il 1° giugno 1958.
 

Storia archivistica

Provenienza: ROVERETO per DONAZIONE in data 1945/10/03

Inventario