Leonida Scanagatta

Tipologia Fondo / Raccolta

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Prefisso
37

Storia istituzionale/Biografia

Leonida Scanagatta (Rovereto 19.11. 1899 - Rovereto 23.7.1980). Figlio di un noto artigiano-industriale del marmo. Allo scoppio della guerra italo-austriaca si trovava in Svizzera, dove compiva gli studi di ragioneria. Nel 1917 si arruolò volontario come aspirante ufficiale nel battaglione alpino “Morbegno”, passando poi dopo poco tempo al battaglione “Monte Antelao”, assumendo in seguito il comando del plotone Arditi. Ferito il 26 ottobre 1918 sul monte Solarolo, giunse alla conclusione della guerra italo-austriaca con il grado di sottotenente. Rientrato nella città natale nel 1919 (in quel periodo prestava servizio quale addetto al Commissariato Generale Civile per la Venezia Tridentina, ufficio profughi) e dopo essere stato occupato per alcuni mesi nella 12ª sezione disinfezione alle dipendenze del C.O.S.C.G. di Udine, Scanagatta aderì molto presto al fascismo assumendo una posizione di rilievo nella vita politica ed amministrativa locale: segretario del Partito Nazionale Fascista della città dal 1924 al 1926 e dal 1927 al 1929, fu inoltre vice-podestà a fianco del commissario prefettizio (e poi podestà) Silvio Defrancesco dal 1925 al 1930, ispettore di zona del partito in Vallagarina e membro del direttorio federale del P.N.F. di Trento. Nel decennio successivo non svolse più alcun particolare ruolo politico, ma ottenne incarichi amministrativi in enti diversi. Rimase sempre legato al corpo degli Alpini, nelle cui fila aveva combattuto durante la prima guerra mondiale, tanto che già nel 1920 figurò tra i promotori della costituzione della sezione trentina dell’Associazione Nazionale Alpini di cui fu presidente. Nel 1929 fondò la sezione di Rovereto che diresse sino al 1943, nonostante lo scoppio del secondo conflitto mondiale lo vedesse nuovamente sotto le armi: col grado di capitano di complemento prese parte alle operazioni militari prima in Grecia al comando del battaglione alpino “Val Fella” (1941-1942), poi – in qualità di volontario e di comandante del Quartier Generale del corpo d’Armata Alpino – sul fronte russo. Rientrato in Italia per ragioni di salute prima della ritirata, dal dicembre 1943 al maggio 1944 Scanagatta venne assegnato al comando dell’11° reggimento Alpini e contemporaneamente arruolato nel battaglione alpino “Bassano”, ma sembra che ragioni di salute lo abbiano sempre tenuto lontano dalle vicende militari. 

Storia archivistica

Provenienza: ROVERETO per DONAZIONE in data 1993

Inventario