Tipologia
- Fondo
Numerazione
- Prefisso
- 126
Storia istituzionale/Biografia
- Carlo Antonio Ferrario nacque a Milano il 30 luglio 1867. Dopo aver frequentato il collegio militare della sua città natale (1879-1883), fu ammesso all’Accademia militare di Modena dove rimase sino alla nomina a sottotenente, nel 1886. Negli anni successivi seguì i corsi della scuola di applicazione di artiglieria e genio (1887-1888) e la scuola di guerra (1896-1899) al termine della quale prestò servizio al comando del corpo di Stato Maggiore. Fu poi assegnato a diverse unità di artiglieria. Dal settembre 1904 all’agosto 1909 assunse l’incarico di professore titolare nella scuola di applicazione di artiglieria e genio di Torino. Promosso al grado di maggiore il 2 aprile 1911, nell’ottobre dello stesso anno gli venne affidato il comando del 2° gruppo del 3° reggimento di artiglieria speciale ed inviato al fronte della Tripolitania. Qui Ferrario si distinse negli scontri di Sidi Said del 27-28 giugno 1912, meritando la decorazione con la croce di cavaliere nell’ordine militare di Savoia e la promozione al grado di tenente colonnello per merito di guerra. Allo scoppio della guerra italo-austriaca era al comando del 34° reggimento di artiglieria, col quale partecipò alle operazioni militari sul fronte del fiume Isonzo. Nel corso dell’estate del 1915 le batterie del reggimento appoggiarono le operazioni offensive nel settore del Carso (Redipuglia, Monte Sei Busi, S. Michele e S. Martino del Carso). Il 25 maggio 1916, incaricato del comando della brigata Siena, raggiunse il fronte della Valsugana dove tentò di arginare l’avanzata delle truppe austro-ungariche in seguito alla Strafexpedition. Promosso maggiore generale, Ferrario assunse per un breve periodo il comando d’artiglieria del VII° corpo d’armata (marzo-aprile 1917) e del V° corpo d’armata (aprile-settembre 1917).Fu poi posto a capo della 55ª divisione di fanteria, allora attestata sul fronte del Pasubio, comando che mantenne sino allo scioglimento della stessa, il 31 agosto 1919. Nel primo dopoguerra la carriera di Ferrario fu contrassegnata da incarichi di rilievo: nel 1921 fece parte della commissione generali alleati a Sopron, in Ungheria, per la delimitazione dei confini del nuovo stato; avanzato al grado di generale di divisione (25 gennaio 1923) e di generale di Corpo d’Armata il 6 febbraio 1927, gli venne affidato il comando del V° corpo d’armata di Trieste (1927-1930) e del X° corpo d’armata di Napoli (1930-1933). Collocato in ausiliaria nel 1933 ed in congedo assoluto il 30 luglio 1945, Carlo Antonio Ferrario morì a Pavia il 31 gennaio 1958.
Ferrario fu anche autore di diversi saggi di storia, non soltanto militare. Tra le sue opere si ricordano: Italia ed Ungheria: storia del Regno d'Ungheria in relazione con la storia italiana. Le questioni ungheresi e alto adriatiche (Napoli, 1933); La difesa del Pasubio e del Corno Battisti (Roma, 1936); Vicende e problemi della penisola balcanica: 1815-1937 (Milano 1937); La brigata Siena in Val Sugana (Milano, 1942).